Scuola Napoletana Castellammare, Golfo di Napoli

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Dipinto originale a guazzo della metà del XIX secolo, scuola napoletana, Castellammare, Golfo di Napoli.

Una veduta di buone dimensioni della scuola napoletana, meticolosamente dipinta a mano con una brillante gouache o "guazzo". La vista domina la città di Castellammare di Stabia (all'epoca conosciuta come Castellamare) sul Golfo di Napoli. Due monaci si riuniscono accanto alla Croce di Pozzano, che domina il golfo ed è situata vicino alla Basilica di Pozzano. Il monumento era un tempo una colonna ornamentale, scavata tra i resti di un tempio dedicato alla dea Diana nel 1585.

Intensamente colorato e animato da piccole figure, questo dipinto è tipico dello stile vedutista che fiorì a Napoli in questo periodo per soddisfare la richiesta popolare dei ricchi turisti del Grand Tour di souvenir della città. Gli artisti anonimi della Scuola Napoletana impiegarono motivi e colori specifici che oggi possono essere considerati un linguaggio visivo unico e iconico.

Su carta vergata applicata su supporto in carta verde chiaro.

Provenienza: da un album di viaggio vittoriano appartenuto a Florinda Bookey (1832–1916) di Duninga House, Duninga, Kilkenny, Irlanda, che nel 1867 sposò William Greenwood (m. 1887), piantatore di caffè di Ceylon.

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Vedute della Scuola Napoletana

<p> Le opere di piccole dimensioni e portatili della scuola napoletana, per lo più eseguite a guazzo, erano prodotte da artisti italiani locali per un mercato estero di viaggiatori del Grand Tour, desiderosi di tornare a casa con dei souvenir.</p>
<p> Lo stile della veduta – una veduta di paesaggio o di città in gran parte topografica – ha avuto origine nell'opera settecentesca di Canaletto e Luca Carlevaris a Venezia. Le loro composizioni grandiose e intricate riflettevano la qualità "scenografica" degli edifici veneziani e, pur apparentemente accurate dal punto di vista topografico, distorcevano e manipolavano le vedute per adattarle ai loro scopi pittorici. Anche le opere più modeste ed economiche destinate al mercato dei souvenir, come queste gouache, incarnano questo elemento di messa in scena, utilizzando opportunamente una certa licenza artistica per catturare i luoghi maestosi – e quasi incredibili – del Grand Tour italiano.</p> <p>I monumenti iconici delle antiche città italiane venivano brillantemente riportati in vita attraverso l'uso di colori vividi e opachi, applicati in modo intricato, a volte dipinti su incisioni a linea per ottenere dettagli architettonici particolarmente raffinati. Il dramma è conferito da piccole figure, spesso personaggi in abiti locali o turisti curiosi che riecheggiano la nostra posizione di osservatori. Soggetti popolari erano il Foro di Roma, i templi in rovina di Pompei e Paestum, il Duomo di Firenze e le spettacolari eruzioni del Vesuvio. Questi soggetti erano di particolare attrazione per i viaggiatori britannici – il più grande mercato per le vedute italiane – dato l'interesse del XIX secolo per l'antichità e il gusto romantico per il mistero e la mitologia. Cristallizzati in miniatura con tale vivacità, questi straordinari siti del Grand Tour potevano diventare ricordi tangibili da portare a casa e custodire gelosamente.</p>

+ Artwork Details

Dimensions: Height: 15.4cm (6.06") Width: 23.7cm (9.33")

Presented: Senza cornice.

Medium: Guazzo

Age: XIX secolo/metà del XIX secolo

Signed: NO.

Inscribed: NO.

Dated: --

Condition: In ottime condizioni per la sua età, grazie alla buona conservazione all'interno di un album. I colori sono brillanti, con solo qualche piccolo segno. Presenta inoltre alcuni segni e una leggera sfumatura sul foglio di supporto, come mostrato. Si prega di consultare le foto per i dettagli.

Stock number: KB-543