William Derby Edwin e Angelina

Un acquerello originale dei primi anni del XIX secolo, William Derby, Edwin e Angelina.

Questo toccante dipinto è opera di William Derby (1786–1847), miniatore e copista di straordinaria abilità. I ​​personaggi raffigurati, Edwin e Angelina (dall'omonima ballata del romanziere settecentesco Oliver Goldsmith), sono dipinti con una tenerezza e un'eleganza che ne testimoniano l'abilità, risplendendo quasi luminosi nella penombra seppia della grotta dell'eremita.

Il dipinto cattura uno scambio pieno di promesse: Angelina, sulla destra, è travestita da pellegrino in cammino verso il pentimento, convinta che il suo corteggiatore Edwin, respinto, sia morto di crepacuore. Un eremita che incontra consiglia ad Angelina, che si è nascosta, di rinunciare completamente alle donne, ma dopo aver rivelato la sua vera identità, l'eremita a sua volta dichiara di essere Edwin e i due amanti si riuniscono.

La ballata fu pubblicata nel romanzo di Goldsmith "Il vicario di Wakefield" nel 1766, uno dei romanzi più popolari e letti del XVIII secolo tra i vittoriani. Sollevando gli strati oscuri di travestimenti e riferimenti esoterici, si scopre un'immagine che parla di amore universale, nostalgia romantica vittoriana e – come il romanzo di Goldsmith è stato in definitiva interpretato – una satira sul sentimentalismo eccessivo.

Edwin e Angelia è un soggetto che è stato trattato da vari artisti, tra cui John Martin, Thomas Stothard, Walter Stephens Lethbridge, Robert Pollard e Charles Taylor.

Acquerello marrone su carta vergata, applicato su supporto cartaceo. La sovrapposizione di colore sul supporto indica che la carta è stata applicata dall'artista.