Questa splendida raccolta di disegni è opera del fumettista e artista francese G. Cervelli (fl. 1910-1920). I dettagli sull'identità di Cervelli sono un mistero; sappiamo solo che era un disegnatore di grande talento e che aveva un figlio di nome Lucien, a cui questi disegni erano dedicati. Un'iscrizione che accompagna i disegni indica la località di Reyrieux, vicino a Lione. Si ha notizia di un Gaston Cervelli (nato nel 1875) che viveva a Lione all'età di sedici anni, in casa del farmacista Henri Deguilhem e di sua moglie Appoline, nel 1891. Più tardi, nel 1906, Gaston viveva ancora a Lione, con la moglie Aida e il figlio Lucien di cinque anni. Sembra probabile che si trattasse del nostro artista, ma non ci sono ulteriori dettagli sulla sua vita professionale. Cervelli era chiaramente al di fuori dell'ambiente e i soggetti di molti dei suoi disegni indicano una condizione di outsider da cui poteva prendersi gioco sia delle classi alte che di quelle basse.
I disegni di Cervelli offrono un affascinante commento sulla vita sociale e politica negli anni della Prima Guerra Mondiale. I suoi disegni denunciano i pericoli del militarismo, le ipocrisie della Chiesa e le pretese del mondo del teatro, oltre a catturare qualcosa di essenziale della natura umana attraverso la raffigurazione di neonati e personaggi umili: lavoratori, vagabondi, ubriaconi. Ci mostra le persone in tutta la loro bellezza e bruttezza, con un occhio satirico che evita il sentimentalismo o il pittoresco.
Cervelli attinge a una solida tradizione di vignette nella vita politica e culturale francese, dove sono note come la "Nona Arte". La sua satira risente dell'influenza dell'opera caricaturale di Honoré Daumier del XIX secolo, che notoriamente satireggiò la monarchia francese, le classi dirigenti, la borghesia e il sistema giudiziario. Dopo la Rivoluzione del 1830, Daumier realizzò illustrazioni per pubblicazioni di sinistra, guadagnandosi la reputazione di commentatore politico sovversivo. Cervelli, come Daumier, fissa il suo sguardo su bevitori e ubriaconi, esplorando la tragedia esistenziale racchiusa nell'alcolismo conviviale della classe operaia francese.
Cervelli disegna con inchiostro nero, con una straordinaria economia di linea, e dipinge con una bellissima tecnica ad acquerello e guazzo, in cui la narrazione inchiostrata emerge da un'atmosfera impressionistica e ultraterrena.