Scuola Napoletana Eruzione del Vesuvio di notte 1845

Dipinto originale a guazzo della metà del XIX secolo, scuola napoletana, Vesuvio in eruzione notturna, 1845.

Questa imponente gouache o 'guazzo' di buone dimensioni (18 x 25 cm / 7 x 10") della scuola napoletana raffigura l'eruzione del Vesuvio del 1845, che illuminò in modo spettacolare il cielo notturno e fece sì che cascate di lava scorressero lungo i fianchi del vulcano verso il mare.

Intensamente colorato e animato da piccole figure, il dipinto è tipico dello stile vedutista che fiorì a Napoli in questo periodo per soddisfare la richiesta popolare dei ricchi turisti del Grand Tour di souvenir della città. Gli artisti anonimi della Scuola Napoletana impiegarono motivi e colori specifici che oggi possono essere considerati un linguaggio visivo unico e iconico.

Il Vesuvio come icona pittorica aveva una potenza unica; rappresentato di notte, permetteva visivamente un contrasto drammatico tra luce e buio, fuoco e ombra, intensificando la risposta emotiva dell'osservatore. Era un'epoca in cui lo spettacolo del Vesuvio attirava viaggiatori, artisti, scrittori e filosofi naturalisti da tutta Europa, desiderosi di sperimentare in prima persona i sentimenti di stupore che alimentavano l'immaginario romantico. L'inclusione di figure nella scena era fondamentale per collocare lo spettatore al centro dell'azione: la potenza dello spettacolo era definita dal suo effetto sulla psiche umana.

Su carta vergata con bordo disegnato a mano, applicata su supporto in carta verde chiaro.

Provenienza: da un album di viaggio vittoriano appartenuto a Florinda Bookey (1832–1916) di Duninga House, Duninga, Kilkenny, Irlanda, che nel 1867 sposò William Greenwood (m. 1887), piantatore di caffè di Ceylon.