Giosuè Bernardino Meli Cardinale in Mozzetta e Mantelletta, Roma

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Un acquarello originale del 1840 circa, Giosuè Meli, cardinale a Mozzetta e Mantelletta, Roma.

Questo splendido disegno ad acquerello con grafite è una rara opera dello scultore italiano del XIX secolo Giosuè Bernardino Meli (1816–1893). Meli lavorava solitamente in tre dimensioni, scolpendo figure squisite nel marmo di Carrara. Questo disegno mette in mostra il virtuosismo dell'artista nel modellare le figure, nonché la sua delicatezza nel tratto e la precisione nei colori.

Dopo un lungo periodo di scarsa stima, Meli ha ritrovato interesse dopo la recente biografia di Carlo Pinessi del Museo d'Arte Contemporanea di Luzzana.

Giosuè Meli si trasferì dalla natia Luzzano, nel nord Italia, a Roma nel 1840, grazie al mecenatismo di alcune figure di spicco della società bergamasca, come la nobildonna Lucia Prezzati, il conte Leonino Secco Suardo e il cardinale Angelo Maj. A Roma perfezionò i suoi studi di scultura nello studio di Giovanni Maria Benzoni (1809–1873), affermato scultore di origine bergamasca. Meli subì l'influenza dello stile neoclassico di Benzoni e di altri scultori contemporanei attivi a Roma, come Bertel Thorvaldsen (1770–1844) e Pietro Tenerani (1789–1869), ma cercò anche un linguaggio espressivo a metà strada tra Neoclassicismo e Romanticismo.

Si ritiene che questo disegno risalga al periodo in cui Meli si trasferì a Roma. Con l'iscrizione "Cardinale in mozzetta e mantelletta", mostra un gruppo di ecclesiastici cattolici incentrati su un cardinale, vivacemente evidenziato in rosso. La presenza della "mantelletta" indica che questi ecclesiastici si trovano a Roma, dove un cardinale è tenuto a indossare la mantelletta sotto la mozzetta in segno di deferenza verso il Papa.

Questo disegno fa parte di una coppia di disegni di Meli che abbiamo in vendita, l'altro dei quali è una veduta della Basilica di San Pietro in Vaticano.

Il disegno è firmato "Meli fecit". Acquerello a grafite su carta vergata color crema.

Esiste un timbro a secco non identificato, FM in un cerchio, non di Lugt ma presumibilmente un francobollo da collezione. Un gruppo di disegni di Meli è stato venduto da Christie's nel 1995 con lo stesso timbro e datato 1839.

Provenienza: il presente disegno deriva da un album vittoriano misto di qualità eccezionale, precedentemente non catalogato.

+ Read the Artist Research

Giosuè Bernardino Meli (1816–1893)

<p>Giosuè Bernardino Meli (1816–1893) nacque a Luzzana, un piccolo borgo collinare bergamasco, figlio di un contadino proprietario terriero. Il suo talento per la scultura emerse molto presto: a soli sedici anni scolpì un Cristo morto in legno, oggi conservato nella parrocchia di Luzzana. Meli frequentò l'Accademia Carrara di Bergamo dal 1836 al 1840. Nel 1838, alla morte del padre, scolpì una lapide in marmo di Carrara raffigurante una figura femminile addolorata nello stile di Canova. Sempre in questo periodo realizzò un'opera monumentale e visionaria intitolata "Gigante", un grande bassorilievo scolpito nella roccia viva della Val Cavallina a Luzzana, ispirato al gigantismo di Michelangelo e al Manierismo del Giambologna.</p> <p>Nel 1840 Giosuè Meli si trasferì dalla nativa Luzzano a Roma, grazie al mecenatismo di alcune figure di spicco della società bergamasca, come la nobildonna Lucia Prezzati, il conte Leonino Secco Suardo e il cardinale Angelo Maj. A Roma perfezionò gli studi di scultura nello studio di Giovanni Maria Benzoni (1809–1873), affermato scultore di origine bergamasca. In seguito aprì il proprio studio e la propria abitazione in Piazza Lancellotti. Meli subì l'influenza dello stile neoclassico di Benzoni e di altri scultori contemporanei attivi a Roma, come Bertel Thorvaldsen (1770–1844) e Pietro Tenerani (1789–1869), ma cercò anche un linguaggio espressivo a metà strada tra Neoclassicismo e Romanticismo.</p> <p>Nel 1861 l'opera di Meli ottenne un più ampio riconoscimento quando la sua scultura intitolata Madre pompeiana fu acquistata da Lord Mitchell Henry, un ricco finanziere e membro del Parlamento britannico. Henry trasformò la sua dimora, Stratheden House, a Kensington, Londra, in una villa in stile italiano, e la statua semicolossale di Meli in marmo di Carrara costituiva il fulcro del tempio in stile pompeiano all'interno della casa. Anche la zarina Alessandra, moglie dello zar Nicola I, acquistò un'opera in marmo di Meli, Innocenza e fedeltà (1854), durante un viaggio in Europa, ora esposta al Museo di Stato Russo nel Palazzo Stroganov di San Pietroburgo. Altre opere di Meli includono Cristo legato (1874) alla Scala Santa di Roma e il monumento di Santa Francesca Romana (1869) nella chiesa di Santa Maria al Foro. Oggi alcune sue opere sono conservate anche al Museo d'Arte Contemporanea di Luzzana a Bergamo.</p>
<p> Giosuè Meli morì a Roma nel 1893 e fu sepolto nel cimitero del Verano.</p>

+ Artwork Details

Dimensions: Height: 17.2cm (6.77") Width: 23.7cm (9.33")

Presented: Senza cornice.

Medium: Acquerello

Age: XIX secolo/inizio XIX secolo

Signed: Firmato in basso a destra.

Inscribed: Iscrizione in basso al centro.

Dated: --

Condition: L'impressione generale è buona, con una colorazione nitida e pulita. È presente una piega sulla carta che corre obliquamente in basso a destra, e un'ulteriore leggera piega verticale a sinistra dell'immagine. Lievi grinze sulla carta sul bordo destro del foglio. Queste edizioni potrebbero essere sostanzialmente montate. Si prega di vedere le foto per i dettagli.

Stock number: KB-746