Gli acquerelli di questa affascinante collezione furono dipinti a Cannes e dintorni tra gennaio e aprile del 1875. La loro tavolozza sobria e le ampie pennellate evocano l'opera di Edward Lear, che trascorse l'inverno 1864-65 a Nizza, dipingendo in luoghi simili a quelli raffigurati nella presente collezione. Le vedute includono l'Île Saint-Honorat, il Massiccio dell'Esterel, il porto di Antibes e Le Cannet, insieme a studi di donne, insetti, piante e frutti del luogo: agave autoctone, zucche, limoni, melograni e aranceti.
La Costa Azzurra, protetta a nord dalle Alpi Marittime e dall'Appennino Ligure, ha inverni eccezionalmente miti e precipitazioni minime. Nel XIX secolo, la sua popolarità come meta di convalescenza invernale aumentò tra le classi abbienti britanniche. Si credeva che l'aria fosse buona per il consumo umano e fu incoraggiata dai medici, tra cui James Henry Bennett, nato a Manchester, la cui tubercolosi era apparentemente guarita grazie a un viaggio a Mentone. Nel 1870 pubblicò l'influente bestseller "Inverno e primavera sulle rive del Mediterraneo".
Tra i viaggiatori che visitarono la regione figuravano numerosi scrittori vittoriani, come Thomas Carlyle, Augustus Hare, Algernon Swinburne e Aubrey Beardsley a Mentone; Robert Louis Stevenson a Hyères; e Oscar Wilde a La Napoule, vicino a Cannes. Edward Lear, scrittore e artista, trascorse l'inverno 1864-65 in Costa Azzurra, per realizzare opere per una mostra che aveva in programma di allestire più avanti nel corso dell'anno. Stabilitosi a Nizza, visitò le città costiere, tra cui Antibes e Cannes, dichiarando di essere "assolutamente entusiasta" di quest'ultima.
Nel 1882 la regione fu visitata per la prima volta dalla Regina Vittoria e, nei decenni successivi, la sua popolarità come meta turistica aumentò vertiginosamente. L'amore britannico per la zona – e per le sue proprietà curative – si consolidò e, sul letto di morte, la Regina pare abbia dichiarato: "Oh, se solo fossi a Nizza, guarirei".